venerdì 4 settembre 2015

ANGOLO CINEMA: REVOLUTIONARY ROAD



Mi è capitata per caso l’occasione di vedere Revolutionary Road, pellicola del 2008, di cui non avevo mai sentito parlare prima; la presenza di due attori protagonisti talentuosi come Leonardo Di Caprio e Kate Winslet, e la regia del Premio Oscar Sam Mendes (American Beauty , Skyfall, Era mio padre) mi hanno fin da subito incuriosito. I due protagonisti di Titanic si incontrano per la seconda volta, a distanza di anni, interpretando questa volta due giovani coniugi, una volta innamorati e sognatori, ora infelici con due figli, costretti  a fare i conti con il vero tema portante della vicenda, la rassegnazione; la rassegnazione verso una vita, un lavoro, un luogo che non si vuole, che addirittura si arriva a odiare. Mentre i due recitano perfettamente la parte di una famigliola felice e soddisfatta, all’interno delle mura di casa si consuma il loro dramma: April (Kate Winslet) si sente imprigionata nel ruolo di moglie e madre che le viene relegato dall’epoca e dalla cittadina in cui vive, ma non vuole piegarsi del tutto ad essa; Frank (Leonardo Di Caprio), insoddisfatto del proprio lavoro da impiegato, una volta ragazzo ambizioso e curioso, vive nel ricordo nostalgico di andare a vivere a Parigi. April non vuole rassegnarsi a questa condizione: offre al marito di lasciare la casa, il lavoro e di trasferirsi nell’amata capitale francese, lavorando lì come segretaria e permettendo loro  di vivere la vita che tanto avevano sognato; Frank, nonostante accetti inizialmente, forse spaventato dal grande cambiamento e dal ruolo che avrebbe lì avuto la moglie mantenendolo, approfitta di una vantaggiosa offerta di lavoro e confessa la sua decisione ad April. Lei, delusa, è costretta definitivamente ad abbandonare il sogno parigino scoprendo che è di nuovo incinta. April vede nel figlioletto in arrivo la distruzione dell’ultima speranza di libertà che aveva sempre desiderato e nell’aborto l’univa via di scampo ad una vita che non vuole. Il regista ci mette di fronte ad un bivio, a cui però non da risposta: davanti ad una vita che si odia, dobbiamo rassegnarci ad essa, guadagnando prestigio e  ricchezze ma rinunciando ai nostri sogni, oppure non rassegnarci, andando all’avventura e facendo di tutto pur di ottenere ciò che vogliamo? Come già anticipato, il regista non risponde a questo quesito, ma lascia a noi spettatori la possibilità di scegliere; Sam Mendes parla di sentimenti e situazioni verosimili, che purtroppo, prima o poi, accadono a tutti, e dirige magistralmente i due bravissimi protagonisti.